Wimbledon 2022, Djokovic vince l'edizione più brutta degli ultimi anni

Quest'anno abbiamo assistito ad una brutta versione del torneo di tennis più bello che ci sia perché gli organizzatori dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club hanno escluso dal main draw i giocatori di Russia e Bielorussia (causa guerra) scatenando la ritorsione dell'Atp che ha tolto i punti al torneo demotivando molti giocatori. Come italiani ci consoliamo perché Berrettini (out per Covid altrimenti avrebbe vinto il torneo) e Sinner (che ha fatto progressi enormi sull'erba londinese) ci daranno tante soddisfazioni nei prossimi dieci anni.

Fabrizio d'Andrea (ph. credit federtennis)

(14/07/2022) Ricorderemo questa edizione del 2022 con grande tristezza perché dal punto di vista tecnico è stato un torneo povero come non è mai stato da trent'anni a questa parte. Fatico a dare un voto superiore al cinque.

La noia nel vedere Wimbledon quest'anno è dovuta in primis alle assenze: Federer per la prima volta dal 2000 non si è presentato a Londra (il tempo purtroppo è ingeneroso con tutti), Zverev è fermo ai box per il grave infortunio alla caviglia subita al Roland Garros (ricorderete contro Nadal), Berrettini (che era il vero pretendente alla vittoria) che molto sportivamente si è chiamato fuori per Covid (non so quanti altri lo avrebbero fatto al posto suo).

Ma il secondo motivo che ha inficiato la cifra tecnica di Wimbledon 2022 è stato l'esclusione di Medvedev e Rublev dal main draw, i due non hanno potuto giocare a causa della scelta degli organizzatori del torneo: i "capi" dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club in linea con quanto deciso dal governo inglese hanno escluso dal tabellone i giocatori (e le giocatrici) russi e bielorussi e questo ha scatenato la ritorsione dell'associazione dei giocatori, l'ATP infatti ha deciso di togliere i punti al torneo rendendolo quindi una mera esibizione con in ballo l'onore e la bellezza di vincere un trofeo (oltre al sontuosissimo montepremi).     

Dunque la scarsezza tecnica quest'anno è frutto delle assenze e della decisione di togliere i punti al torneo che ha demotivato molti giocatori tranne Djokovic e Nadal che ormai hanno come unico scopo quello di vincere più Slam possibili in modo da (auto) fregiarsi del titolo di Goat (cioé del giocatore più forte di tutti i tempi). Per fare alcuni esempi ho visto tennisti presentarsi a Londra ben al di sotto del loro miglior tennis: penso al greco Tsitsipas (uno dei favoriti), molto abulico il greco che si è fatto irretire ed eliminare da NIck Kyrgios e ai due canadesi Shapovalov e Aliassime due top ten che si trovano molto bene sull'erba che sono usciti subito.

Dal punto di vista cronistico ricordiamo che Djokovic si è portato a casa il suo settimo titolo su erba (ormai è secondo solo a Federer) ma sinceramente ha affrontato avversari piuttosto deboli: nelle sette partite che lo hanno portato ad alzare la coppa Nole si è dovuto impegnare seriamente solo nei quarti di finale contro il nostro Sinner. L'azzurro si è trovato avanti due set a zero e a quel punto il serbo si è visto costretto ad alzare al massimo il livello del suo tennis per passare il turno. Djokovic poi si è avvantaggiato dal forfait di Nadal arrivato in UK con tanti, troppi, problemi fisici e alla fine ha dovuto ritirarsi. Un'ultima cosa mi piace dire sul Novak, il ragazzo è arrivato a Londra non al 100% perché per sua colpa ha giocato poco: a Melbourne è stato rispedito in patria perché non si è voluto vaccinare. A Parigi (Roland Garros) è stato sconfitto da Nadal ai quarti e poi non ha partecipato ai tornei classici di preparazione a Wimbledon come Queen's, Halle, Stoccarda o 's-Hertogenbosch.

La vera emozione delle due settimane londinesi è stata la festa per i 100 anni del Centre Court (il campo centrale) di Wimbledon. Per questa celebrazione sono arrivati i più grandi giocatori del tennis (del passato e del presente) che hanno vinto il torneo richiamati sul Centrale a fare passerella da uno speaker d'eccezione, John McEnroe ormai diventato un grande intrattenitore. Con tanta emozione (va detto l'organizzazione in questo caso è stata deliziosa) si sono susseguiti Billie Jean King, Chris Evert, Marion Bartoli, il mitico Rod Laver quindi Stan Smith, Bjorn Borg, per poi passare ai vari Ivanisevic, Rafter, Nadal, Djokovic e per finire Roger Federer che elegantissimo quando ha messo piede in campo ha scatenato il boato del pubblico con tanto di standing ovation: eh si lo svizzero ha vinto a mani bassi la gara dell'applausometro. Assenti solo Bori Becker (malinconicamente in prigione) e Pete Sampras rimasto in Usa (ma lui non si fa più vedere da tanto tempo).

E veniamo agli azzurri a partire dalle due stelle Berrettini e Sinner. Il rammarico per l'assenza di Matteo Berrettini è enorme. Il romano quest'anno era davvero il favorito per vincere questo Slam, era pronto fisicamente, atleticamente e con la testa e lo avevamo capito vedendolo giocare e brillare a Stoccarda e al Queen's di Londra (torneo dalla grande tradizione che Matteo aveva vinto anche l'anno scorso), due tornei vinti in due settimane e avversari impressionati dalla solidità dimostrata da Matteo. Dunque un vero peccato ma spero che possa riscuotere il suo credito con la sorte il prossimo anno. Poi c'è Sinner. Ad essere sinceri è arrivato a Londra tra lo scetticismo generale (anche per via di prestazioni non certo esaltanti) ma se ne va dall'Inghilterra con un pieno di emozioni e di applausi. Jannik non aveva mai vinto una partita su erba e invece è arrivato ai quarti di finale giocando molto bene (ha sorpreso anche la potenza e l'efficacia del servizio). L'altoatesino ha battuto, tra gli altri, Alcaraz: il fenomeno spagnolo predestinato a vincere tutto e di più nei prossimi anni. Ebbene nel confronto con il "murciano" Jannik ha stradominato tatticamente e nel confronto sui vincenti. Poi c'è stata la sconfitta, ma solo al quinto set, che considero pedagogica con Djokovic che è e rimane il dominatore di questi ultimi anni. Pedagogica perché il nostro ragazzo potrà prendere una bella lezione che porterà a frutto in futuro. Wimbledon ci dice che Sinner è sulla strada giusta, bisoga avere pazienza e accompagnarlo nel suo percorso di crescita che non durerà meno di 2/3 anni e che lo porterà a darci grandi soddisfazioni per almeno dieci anni.

Poi ci sono gli altri italiani. Sonego ha giocato bene riscattando una bruttissima prima parte dell'anno, il torinese ha vinto le partite che doveva prima di fermarsi al cospetto di Nadal (pessimo il comportamento del majorchino con l'azzurro, da squalifica), un ostacolo troppo grande per lui. Promosso. Musetti invece è rimandato. Il toscano è ancora troppo acerbo, gioca in modo divino (tecnicamente e fisicamente) ma per vincere a questi livelli ci vuole molto di più. Anche per lui i lavori sono in corso. E passiamo alle ragazze. La Trevisan e la Cocciaretto hanno giocato in un contesto troppo impegnativo per loro, le due ragazze sono molto generose ma il livello Slam ahimé è fuori dalla loro portata. E infine la nota deludente. Camila Giorgi passerà alla storia del tennis italiano come il talento più sprecato mai visto sui campi. E' riuscita a perdere contro un'avversaria molto più debole di lei senza aver messo in campo un minimo di gioco, di testa, di amor proprio o di motivazioni. Per me le dovevano togliere anche il montepremi perché la marchigiana non pensa e non agisce da professionista (non cerca di migliorare il suo gioco) ma da ragazza che deve sbrigare un obbligo mentre la sua testa è rivolta alla sua linea di abbigliamento o agli shoot fotografici.

Finita la sbornia di Wimbledon l'adrenlina si abbassa, il circuito professionstico ora ha in programma tornei minori e bisognerà aspettare fine agosto per i tornei sul cemento in Nord America, i Master 1000 che ci condurranno allo Slam americano degli US Open (a New York).

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)